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Giovanni Battista e Maria

Secondo matrimonio per lui, secondo figlio per lei. Questa è la storia del mio matrimonio.

Io e Gian ci conoscevamo da parecchio tempo. Nessuno dei due avrebbe mai pensato di fare un passo del genere. Ma la vita è meravigliosa anche per questo, no? Spesso ci ricorda che non possiamo pianificare tutto. A volte le cose accadono, ed è bello lasciarle accadere. Io e Gian abbiamo caratteri diametralmente opposti. Io sognatrice incallita, estroversa e frizzante. Lui pacato, razionale e riservato. Unire queste caratteristiche, rispettando entrambi, non è stata una missione facile, anche perché parlare di se stessi con se stessi non è cosa da tutti i giorni.

Va detto che, quando abbiamo deciso di sposarci, era appena nato nostro figlio Gianmaria. Che il nostro matrimonio sarebbe avvenuto in un momento di grande movimento era ormai chiaro a entrambi, anche perché è vero, in molti lo sapete già: con un figlio le priorità cambiano e il tempo scorre diversamente.

In queste foto indosso il mio abito in seta, disegnato, cucito e dipinto a mano

Tea Party

A dicembre di quell’anno ci siamo trasferiti nella casa in cui avevamo deciso di celebrare il nostro matrimonio. Nessuno dei due voleva un matrimonio tradizionale, una di quelle classiche cerimonie che non finiscono mai. Quindi ne ho approfittato per sperimentare un po’.

La giornata doveva essere un continuo susseguirsi di istanti legati tra di loro da un filo di seta invisibile. Il progetto scenografico ed esperienziale era ambizioso. Dovevo mettere in scena con semplicità e spontaneità un’armonia profonda, costruire un senso di familiarità tale da restituire ai nostri invitati la bellezza del momento.

Ed ecco che è nata in me l’idea di ricreare un Afternoon White Tea Party, ovvero una festa estiva in giardino, informale ma allo stesso tempo elegante, la rivisitazione di un evento appartenente a un’altra epoca – credo che ormai sappiate già quanto mi affascina lavorare in questo modo.

Camelia creata artigianalmente con il tessuto dell’abito

Total white

Avendo scelto un contesto meno “tradizionale” del solito, abbiamo optato per un invito in grado di parlare da solo, ovvero un biglietto pop-up che – come un teatrino – svelava l’atmosfera della giornata ai nostri invitati e annunciava il dress-code: tutti in bianco.

La scelta del bianco è stata pensata per non dare agli invitati troppi pensieri – d’altronde quasi tutti hanno qualcosa di bianco per le stagioni calde – e soprattutto per non creare grandi differenze tra ospiti e sposi. Ve lo ricordate, no? Per me anche gli invitati sono protagonisti della scena.

La leggera ambientazione, studiata e creata per stringere tutti in un momento di convivialità, accoglieva gli invitati con coperte bianche, candidi divanetti, fiori di carta giganti e quegli antichi giochi in legno tipici dei Tea Party vittoriani.

Il total white per
noi e tutti gli invitati creava armonia e leggerezza

Casa felice

La Cerimonia è avvenuta all’ombra dell’antica quercia nel nostro giardino, decorata da veli bianchi che danzavano al vento e da alcuni elementi circolari in tulle su cui spiccava un ricamo di camelie bianche. Anche le sedie erano bianche, disposte a semicerchio, per avvolgerci in un abbraccio.

Cosa curiosa: poco dopo esserci trasferiti, mentre mettevamo in sesto il giardino, abbiamo scoperto un piccolo nido d’uccelli ormai vuoto in una delle siepi in entrata. L’abbiamo conservato ed è proprio lì che abbiamo posto le nostre fedi nuziali in titanio – metallo che abbiamo scelto perché leggero e durevole, simbolo perfetto del nostro “viaggiare leggeri e nel tempo”.

Gian indossava un abito sartoriale bianco, sdrammatizzato da giocosi calzini a righe. Io un abito bianco su misura con delle camelie dipinte a mano, mentre i capelli, al naturale, erano decorati solo da un fiore di camelia – realizzato artigianalmente con lo stesso tessuto dell’abito che indossavo. Il bouquet, poi, era insolito: completamente verde visto che i fiori li avevo già sul vestito.

Royal Tea Cocktail

Dopo la cerimonia, intorno alle 17:00, rispettando i tempi e le tradizioni di un vero e proprio Afternoon Tea Party, è iniziato il nostro viaggio fatto di sapori, profumi e musica. Tutti gli invitati erano sparpagliati per il giardino: gli uomini coi loro copricapi e le signore all’ombra dei parasole col vento tra i capelli. Più volte il mio sguardo si è soffermato sui loro volti, solo per godere del momento. 

Dappertutto sono stati offerti omaggi floreali e gioielli realizzati con fiori fatti al momento. Sono stati serviti scones, torte e sandwich tipici dei Tea Party pomeridiani, accompagnati con tisane e tè, e da un Sommelier del Tè che ne raccontava la storia.

Alle 18:00 in punto c’è stato un nuovo punto di svolta. L’Afternoon Tea Party si è dolcemente trasformato in un Royal Tea Party, ovvero il momento dell’aperitivo. In sottofondo, le ballabili swing e jazz hanno creato un momento quasi sospeso nel tempo. Tutti alzavano calici pieni di Royal Tea Cocktail – un drink fresco, perfetto per brindare sotto il sole – mentre le portate si facevano man mano più sostanziose. 

Lo spazio dedicato alla cena, sempre all’aperto, è stato allestito per dare continuità al  giardino che ci ospitava. Le tavole imperiali, al lume di candela, erano raggruppate sotto un tendone trasparente che permetteva di ammirare un romanticissimo cielo d’estate. Al centro delle tavole era disposta una moltitudine di vassoi in legno naturale, tutti ricolmi di vero prato verde, con delle riproduzioni in scala di piccoli alberelli di quercia.

Lancio del bouquet rivisitato e reso un momento giocoso prima del Royal Tea Cocktail

Spettacolo di fuoco

Sul tableau dipinto a mano c’erano scritti i nomi e i posti a sedere degli ospiti che, una volta accomodati, hanno trovato dei piattini con sopra il loro nome dipinto a mano e una piccola scatolina. I più curiosi l’hanno aperta quasi subito. Non si trattava di una bomboniera, conteneva il menù e un piccolo almanacco che raccontava la storia della giornata. C’erano anche dei confetti realizzati con essenze naturali e nei colori del dress code ufficiale dei Tea Party. 

La caratteristica comune dei piatti del menu – ognuno con un rimando al tè – era la leggerezza, per mantenere il senso di piacevolezza che ci aveva avvolti fino a quel momento. E dopo la cena abbiamo continuato a festeggiare. I maestosi alberi del nostro giardino, attentamente illuminati, hanno fatto da cornice allo spettacolo di fuoco tenuto dal giocoliere itinerante, mentre suonava musica d’altri tempi e veniva servita la torta nuziale con crema al tè verde e gelsomino.

Volevamo far sentire a casa i nostri ospiti, condividendo con loro un momento dolce e intimo, qualcosa di sospeso nel tempo, all’insegna del benessere, in un luogo dove le nostre emozioni potessero essere rappresentate in maniera tangibile. Io e Gian crediamo felicemente di esserci riusciti.

Percorso digestivo emozionale con tè, tisane, liquori e distillati